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"Il processo di maturazione è una
transizione dal sostegno ambientale
all'autosostegno, e il fine della
terapia consiste nel far si che
il paziente non dipenda dagli altri
e scopra fin dal primissimo
momento che può fare molte cose,
molte più cose di quelle
che crede poter fare"
F. Perls

dervisci

La Gestalt Therapy

In questa pagina vorrei spiegarti un po’ più approfonditamente che cosa sia la Psicoterapia della Gestalt, dato che è la terapia che utilizzo e che ha per me, e spero anche per i miei pazienti, il potere di farmi aprire nuovi orizzonti e di prendere la vita nel miglior modo possibile.

La Terapia della Gestalt non si basa solo su un complesso di teorie ma riguarda di più un modo di essere nel mondo. La Gestalt pone la sua completa fiducia nell’autoregolamentazione dell’organismo, che va di pari passo con la fiducia che ogni emozione che sento ha valore per se stessa perchè le emozioni sono il modo più diretto e chiaro per capire il mondo.

Non esistono emozioni buone o cattive, ognuna ha il diritto di esistere, e col passare del tempo, in modo naturale, le emozioni passano, trascorrono, cambiano e si modificano in altre emozioni.

Per questo motivo in terapia ci si allena all’esercizio continuo di stare in contatto con noi stessi e con tutto ciò che ci circonda, ovvero ci si allena al ciclo del contatto. Stare nel ciclo del contatto significa chiedersi nel qui e ora, che cosa sento, che cosa penso di quello che sento, che cosa voglio fare di quello che sento e che penso e infine verificare come sto: sto provando piacere oppure dispiacere? mi sento bene oppure no? ho raggiunto quello che volevo? e riniziare tutto da capo.

In Gestalt si ha l’obiettivo di aiutare la persona a ottenere dalla vita ciò di cui ha bisogno, di aiutarla a scegliere i comportamenti migliori per avere una relazione soddisfacente con il mondo.

Scopi della Gestalt Therapy:

  1. Primo scopo è quello di porre la persona integralmente in contatto con se stessa e il mondo, cioè in contatto con i suoi sentimenti, i suoi sensi e tutto ciò che succede nel qui e ora.
  2. Secondo scopo è quello di diventare consapevoli di ciò che sentiamo qui e adesso e diventare responsabili, ma non inteso come un dovere verso qualcuno o qualcosa di esterno da noi, ma response-ability, ovvero abili/capaci a rispondere, a scegliere per noi stessi.
  3. Terzo scopo è l’esprimersi ovvero manifestare il proprio mondo interno. Esprimersi è sia mezzo che scopo della Gestalt Therapy: l’espressione modifica il nostro mondo e ci permette di partecipare e di mostrarsi per quello che siamo, unici e irripetibili. E dato questa nostra unicità ognuno si esprime in modo diverso. Ogni persona può trovare con la terapia il suo modo speciale di muoversi e cambiare, usando la sua personale creatività e immaginazione.
  4. Quarto scopo, ma non per importanza, è il fare esperienza. Fare esperienza in seduta significa mettersi in gioco, provare nuovi modi di agire con quello che abbiamo in mano, con quello che siamo, modificare e smussare qualcosa di noi per raggiungere i nostri obiettivi e per essere amati per quello che siamo.

L’ atteggiamento del terapeuta che fa Gestalt

il terapeuta ha autentico interesse che la persona sia ciò che è, con tutte le sue caratteristiche, senza giudizio, e con una completa libertà di esprimersi.

il terapeuta favorisce la promozione dell’autosostegno, vedendo la maturazione come un abbandono del sostegno esterno degli altri o dell’ambiente; il terapeuta deve stare attento a non rimanere bloccato nel ruolo di colui che aiuta, per non creare dipendenza e per non togliere l’autoresponsabilità.

il terapeuta parte dal presupposto che la persona abbia dentro di sè tutte le potenzialità necessarie per agire nel mondo e che, nonostante qualsiasi cosa si aspetti il paziente da lui, questi può benissimo realizzarlo con le sue risorse e capacità.

il terapeuta ha un atteggiamento di accettazione e apprezzamento verso le parti impulsive e indesiderate della personalità del paziente e verso i suoi meccanismi di difesa poichè il terapeuta ha fiducia nell’adeguatezza umana.

E per concludere, mi piace segnalare questo piccolo elenco di “ingiunzioni morali” o prescrizioni che danno un’idea dello stile di vita gestaltico, dalle parole di Claudio Naranjo:

vivi oravivi qui smetti di sognare a occhi aperti smetti di pensare quando non è necessarioesprimiti invece di manipolare, giudicare, spiegare…arrenditi all’infelicità e al dolore come al piacerenon accettare doveri oltre ai tuoisii responsabile dei tuoi pensieri, azioni, sentimenti  arrenditi ad essere ciò che sei.

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