Allora per continuare con la serie “Alla ricerca della Gestalt nei libri, nella musica, nella vita” voglio iniziare parlandovi di Zerocalcare. Ho iniziato leggendo il suo blog anni fa per poi comprare un suo libro illustrato ogni volta che andavo a Lucca Comics. Da subito mi sono identificata nei suoi personaggi e mi sono sentita abbracciata e capita da qualcuno che, ovviamente a suo modo personale e unico, parlava delle paturnie e delle sofferenze dei ragazzi ormai 30enni, le stesse che ho sentito io e sento tutt’ora. Quindi mi sono appassionata a lui per questo mio rispecchiarmi nei suoi personaggi e nelle problematiche raccontate, poi ho continuato ad appassionarmi per il suo impegno politico e per i temi trattati di attualità e di antifascismo. In più lo ritengo un grandissimo artista, con molte delle caratteristiche degli artisti iconici, schivo, solitario, sensibile, diviso dalla consapevolezza delle ingiustizie e rancore per i vili e gli inetti, me lo immagino come un assoluto 5 pensiero per così oserei dire, per chi come me ha qualche infarinatura di enneagramma. Lo considero un grandissimo artista perché sa rendere in modo analogico i drammi contemporanei e i dialoghi interiori e in modo sempre ironico, cinico e divertentissimo anche le scissioni di personalità e le turbe psichiche che avvengono in ognuno di noi. So che ciò che dico come “critico d’arte” non vale nulla e che nessuno mi ha chiesto di recensire un fumettista con taglio psicologico (e che se mi leggesse probabilmente non apprezzerebbe il mio facile appropriarmi di visibilità usando il suo nome), ma vi assicuro che lo faccio solo spinta da una grande stima e dal fatto che egli è in grado di spiegare in modo semplice argomenti complessi. Non è infatti semplice spiegare la psicoterapia alle persone e con il mezzo del fumetto egli riesce ad arrivare ad un’ampissima categoria di esseri umani toccandoli nel profondo, rendendo ciò che è spaventoso e vergognoso, ovvio ma pur sempre profondo, capibile e fruibile da tanti.

Per questo, in alcuni dei prossimi articoli, vorrei usare alcune nelle sue tavole tratte dai suoi libri per trattare argomenti psicologici scottanti. Credo che oggi come oggi sia il più simpatico e irriverente disegnatore della realtà psichica delle persone e, anche se con qualche licenza artistica e non una precisione chirurgica (e meno male aggiungerei), ci fa entrare pienamente nella dimensione del DIALOGO delle POLARITA’ INTERNE, nel dialogo ovvero delle nostre parti della personalità, nel confrontarsi continuo delle numeroso voci che abitano il nostro cervello. Beh, nella psicoterapia della Gestalt, il dialogo delle polarità (quello che provo a farvi in piccola parte vivere leggendo i dialoghi finali che metto sotto ai miei articoli) si mette in scena durante la seduta, affinchè si giunga ad un accordo e/o un compromesso tra le parti, dove le parti o si accontentano per giungere ad una scelta condivisa oppure, se va particolarmente bene, raggiungono una sintesi nuova e creativa dove il dialogo porta a qualcosa di nuovo e soddisfacente, in un modo che non si credeva possibile. E questo avviene in terapia con molto lavoro ed impegno da parte del paziente accompagnato dal terapeuta.

Però, che dire, leggere ZEROCALCARE è ugualmente CATARTICO e ILLUMINANTE. In modo ironico, ma anche vero e schietto, a tratti doloroso e tagliente, riesce a descrivere in modo accurato personaggi che vivono nella sua psyche e che dialogano con lui durante tutta la sua vita. Questi animali/creature/mostri umanoidi lo tirano da una parte all’altra di una decisione da prendere, gli fanno da grilli parlanti guidicanti e oppositivi, oppure da diavoletti che appaiono sulla spalle per consigliargli il daffarsi. A volte ci mostrano in un atto gigantesco di coraggio da parte dell’autore, le sue parti peggiori, e a volte, anche le sue parti migliori. Questi alter ego o avatar creati dalla sua arte ci rendono CONSAPEVOLI dei nostri mostri interni e delle voci nella nostra testa e l’autore ci fa vedere lì, proprio nero su bianco con quei tratti decisi, scuri ed espressivi, che con un po’ di immaginazione il dialogo tra queste parti di noi può avvenire. Per Zerocalcare questo dialogo porta a comic books bellissimi e pieni di arte che riempiono la mia libreria, per i pazienti il dialogo rappresenta la svolta di un buon lavoro di terapia e l’inizio di una conoscenza più reale e consapevole di se stessi e delle proprie creature interne. Alla fine dei suoi disegni riesce sempre comunque a riportarci alla realtà, riportando il mondo psichico immaginifico alle effettive relazioni umane, con sua madre, con i suoi amici, e ci fa ingoiare anche i bocconi più amari, facendoci pensare e sorridere contemporaneamente.

Quindi si, ho deciso che prenderò alcuni dei suoi disegni estrapolati dalle sue storie e li posterò qui, per avviare un processo di apertua al dialogo interiore. E chissà se mi leggerà e penserà che sono un’arraffatrice di popolarità e pubblicità, usando le sue tavole. Ma ci ho pensato a lungo e ho deciso di prendermi il rischio che qualcuno possa additarmi di usare la fama altrui per farmi leggere; ma almeno lo faccio citando e pubblicizzando un autore e artista che stimo, invece di mettere hastag con il nome della ferragni, solo per prendere più like. Spero di “pagarlo in visibilità” (sto scherzando ovviamente) e dopo questa credo che se mai mi leggesse, mi scazzerebbe di brutto.

Ovviamente, Zerocalcare, se non fossi d’accordo su come uso i tuoi disegni, scrivimi subito scazzandomi e smetterò di farlo.

Per iniziare direi di farvi vedere alcune delle sue tavole dove si mise a ironizzare sugli psicologi
zerocalcare

P.S. Zerocalcare è chiaramente il mio preferito tra gli artisti disegnatori di dialoghi interni, ma ci sono anche altri grandiosi artisti che vagano negli animi umani e che consiglio di leggere perchè fa bene al cuore:

VignetteCavez
comaempirico
vitaconlloyd
rob_art_illustrazioni

Consigliatemene anche altri per favore
alla prossima